venerdì 29 giugno 2012

MORE THAN A FEELING - Boston

"I looked out this morning and the sun was gone
Turned on some music to start my day
I lost myself in a familiar song
I closed my eyes and I slipped away
It's more than a feeling, when I hear that old song they used to play

I began dreaming"


E così anche questo bel mese, giugno, è scappato. Scivolato via senza che quasi me ne sia accorta. Iniziato come meglio non si poteva, con la prenotazione del volo aereo per Sydney e proseguito tra alti (molti) e bassi (pochi) sempre con il sorriso sulle labbra nonostante le innumerevoli stranezze...
Un mese che, in ordine sparso è andato proprio così...

Ascoltare le mille paranoie che invadono la mamma mentre è in vacanza in preda alla solitudine.
Serate, giornate, nottate a ridere come i pazzi insieme agli amici.
Gli ultimi palleggi a pallavolo, quelli sì con una punta di dispiacere e magone.
Il lavoro che ha deciso di darti filo da torcere fino alla fine.
E non riuscire proprio a gestirli questi benedetti capelli, né lunghi e né corti.
Il compleanno di G in preda alle sue mille emozioni diverse.
Segnarsi tutto, ma proprio tutto, ciò che ha a che fare con l'Australia.
E ribaltarsi dal ridere insieme a quella pazza della mia collega C.
I playoff di basket al Forum di Assago e pazienza se anche questa volta Siena ci batte.
L'ultima puntata di Desperate Housewives, per distacco il mio telefilm preferito.
La scuola di inglese due volte a settimana cascasse il mondo.
Perdersi tra le esperienze di italiani in Oz all'interno di mille blog più o meno belli.
Arrivare alla conslusione che, prima o poi, sto benedetto profilo Facebook è proprio da fare.
Farsi scendere le lacrime abbracciando stretto stretto il proprio cane mentre gli si sussurrano parole irripetibili.
E rimandare ancora una volta la conversazione sull'Australia con la zia.
Saltare e urlare di gioia per la nazionale italiana e pazienza se per i clacson non si riesce nemmeno a dormire di notte.
Scoprirsi a sorridere da sola, in mezzo al mondo, al solo pensiero di cosa succederà.
Dedicare gli ultimi weekend in questo Paese a scoprirne gli angoli più belli.
Approfittare della pizza con mamma e papà del venerdì sera per far loro capire davvero chi sono.
Ricevere da chi ti vuole bene mail, articoli, video e scemenze varie relative all'Australia.
E il mauri che ti chiede “ma sei proprio sicura di partire? Cosa ti farebbe restare qui?”
Perdersi tra i negozi dei bimbi a cercare il regalo per la nipotina piccola.
Andare dal parrucchiere e sentirlo dire, mentre ti lava i capelli, “chissà gli australiani come impazziscono quando vedono arrivare una gnocca italiana come te...”
Pensare ad un anno fa, quando la mia vita era più incasinata che mai e capire che aveva ragione lei, tutto passa.
Approfittare dei viaggi in treno per leggere libri così belli che quasi quasi non scenderesti nemmeno da quel treno.
Ed essere felici per davvero perchè quando stai per salutare tutto e tutti ti rendi conto di quanto valgono per te e non c'è sensazione più bella.
Gioire per l'ennesimo bimbo in arrivo tra le persone a cui si tiene davvero.
Rendersi conto che forse forse un po' di sole lo si potrebbe anche prendere prima di essere scambiata per un fantasma.
Vedere la lista dei contatti in Australia crescere pian piano sempre di più.
Guardarsi indietro e capire che tutto è andato come doveva andare, non c'è nulla da rimpiangere.
E traslocare pian piano portando a casa tutta la mia vita milanese.
Cercare e trovare tutte le canzoni che non potranno mancare mai nel mio Iphone.
Montare il ventilatore e puntarselo addosso al massimo perchè fa troppo caldo.
Le camminate in giro per Milano anche a costo di svenire per la pressione bassa.

e poi, con gli occhi al cielo, sognare, sognare e sognare ancora cosa mi aspetta...


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