Turned
on some music to start my day
I lost myself in a familiar song
I closed my eyes and I slipped away
It's more than a feeling, when I hear that old song they used to play
I began dreaming"
I lost myself in a familiar song
I closed my eyes and I slipped away
It's more than a feeling, when I hear that old song they used to play
I began dreaming"
E così anche questo bel mese, giugno,
è scappato. Scivolato via senza che quasi me ne sia
accorta. Iniziato come meglio non si poteva, con la prenotazione del
volo aereo per Sydney e proseguito tra alti (molti) e bassi (pochi)
sempre con il sorriso sulle labbra nonostante le innumerevoli
stranezze...
Un mese che, in ordine sparso è andato
proprio così...
Ascoltare le mille paranoie che
invadono la mamma mentre è in vacanza in preda alla solitudine.
Serate, giornate, nottate a ridere come
i pazzi insieme agli amici.
Gli ultimi palleggi a pallavolo, quelli
sì con una punta di dispiacere e magone.
Il lavoro che ha deciso di darti filo
da torcere fino alla fine.
E non riuscire proprio a gestirli
questi benedetti capelli, né lunghi e né corti.
Il compleanno di G in preda alle sue
mille emozioni diverse.
Segnarsi tutto, ma proprio tutto, ciò
che ha a che fare con l'Australia.
E ribaltarsi dal ridere insieme a
quella pazza della mia collega C.
I playoff di basket al Forum di Assago e pazienza se anche questa volta Siena ci batte.
I playoff di basket al Forum di Assago e pazienza se anche questa volta Siena ci batte.
L'ultima puntata di Desperate
Housewives, per distacco il mio telefilm preferito.
La scuola di inglese due volte a
settimana cascasse il mondo.
Perdersi tra le esperienze di italiani
in Oz all'interno di mille blog più o meno belli.
Arrivare alla conslusione che, prima o
poi, sto benedetto profilo Facebook è proprio da fare.
Farsi scendere le lacrime abbracciando
stretto stretto il proprio cane mentre gli si sussurrano parole
irripetibili.
E rimandare ancora una volta la
conversazione sull'Australia con la zia.
Saltare e urlare di gioia per la nazionale italiana e pazienza se per i clacson non si riesce nemmeno a dormire di notte.
Saltare e urlare di gioia per la nazionale italiana e pazienza se per i clacson non si riesce nemmeno a dormire di notte.
Scoprirsi a sorridere da sola, in mezzo
al mondo, al solo pensiero di cosa succederà.
Dedicare gli ultimi weekend in questo
Paese a scoprirne gli angoli più belli.
Approfittare della pizza con mamma e
papà del venerdì sera per far loro capire davvero chi sono.
Ricevere da chi ti vuole bene mail,
articoli, video e scemenze varie relative all'Australia.
E il mauri che ti chiede “ma sei
proprio sicura di partire? Cosa ti farebbe restare qui?”
Perdersi tra i negozi dei bimbi a
cercare il regalo per la nipotina piccola.
Andare dal parrucchiere e sentirlo
dire, mentre ti lava i capelli, “chissà gli australiani come
impazziscono quando vedono arrivare una gnocca italiana come te...”
Pensare ad un anno fa, quando la mia
vita era più incasinata che mai e capire che aveva ragione lei,
tutto passa.
Approfittare dei viaggi in treno per
leggere libri così belli che quasi quasi non scenderesti nemmeno da
quel treno.
Ed essere felici per davvero perchè
quando stai per salutare tutto e tutti ti rendi conto di quanto
valgono per te e non c'è sensazione più bella.
Gioire per l'ennesimo bimbo in arrivo
tra le persone a cui si tiene davvero.
Rendersi conto che forse forse un po'
di sole lo si potrebbe anche prendere prima di essere scambiata per
un fantasma.
Vedere la lista dei contatti in
Australia crescere pian piano sempre di più.
Guardarsi indietro e capire che tutto è
andato come doveva andare, non c'è nulla da rimpiangere.
E traslocare pian piano portando a
casa tutta la mia vita milanese.
Cercare e trovare tutte le canzoni che
non potranno mancare mai nel mio Iphone.
Montare il ventilatore e puntarselo
addosso al massimo perchè fa troppo caldo.
Le camminate in giro per Milano anche a
costo di svenire per la pressione bassa.
e poi, con gli occhi al cielo, sognare,
sognare e sognare ancora cosa mi aspetta...